DIXMUDE 100
Alla fine della prima guerra mondiale, nella Galerie des Glaces del Château de Versailles, viene concluso il trattato di pace che stabilisce le sanzioni che la Germania deve pagare per i danni di guerra agli alleati. Tra questi la consegna alla Francia di tre dirigibili: il LZ113, il LZ121 e il LZ114 (all’epoca, il più grande dirigibile del mondo) costruito nel 1918, che non è mai stato impiegato in un’operazione militare. Questi aeromobili, grandi dirigibili rigidi costituiti da una carcassa indeformabile in lega leggera, hanno preso il nome del loro progettista, il conte Ferdinand Von Zeppelin.
Le sue caratteristiche sono le seguenti: lunghezza 226,50 m, volume 68 500 m3 di idrogeno distribuiti in 16 palloncini; involucro in tela di cotone verniciata teso su una carcassa in travi di duraluminio; diametro 24 m, altezza totale 28 m, peso totale 78 tonnellate, carico utile 46 tonnellate, 6 motori Maybach a benzina da 260 cavalli, 6 eliche propulsive, velocità massima 120 km/h, velocità massima di crociera 77 km/h». Questo dirigibile sarà assegnato alla Marina nella base di Cuers-Pierrefeu nel Var, a nord-est de Tolone. Così, si cominciò a costruire l’immenso capannone che lo ospiterà. Ecco come si presenta il 16 aprile 1920.
Il comandante della base di Cuers è Jean du Plessis de Grenédan, ufficiale della Marina, pilota di pallone aerostatico brevettato nel 1917. Nel gennaio 1920, insieme alla delegazione francese, si trasferì a Friedrichshafen, città situata nel sud della Germania, sul lago di Costanza dove sono assemblati gli Zeppelin. Ma, i Tedeschi accettano malvolentieri di dover cedere le loro più belle realizzazioni e sono poco cooperativi. Non si prestano volentieri alle spiegazioni che il giovane tenente du Plessis chiede loro a proposito del L72 (LZ114) di cui è stato nominato comandante. Il dirigibile verrà trasportato sul territorio francese, in un primo tempo, alla base di Maubeuge, poi al suo porto d’immatricolazione, Cuers, dove prosegue la costruzione del capannone. Il 13 luglio 1920, il L72 con, a bordo, du Plessis e l’ingegnere marittimo Séné, viene condotto da Friedrichshafen a Maubeuge da un equipaggio tedesco di sedici uomini. La traversata avviene più o meno correttamente e l’enorme pallone atterra, aiutato al suolo da un centinaio di stivatori. La folla degli spettatori, ufficiali della guarnigione e giornalisti, è entusiasta. Con tenacia, senza perdere la fiducia, si mette al lavoro. Lo studia a fondo e sceglie con cura il suo equipaggio e lo forma. Dopo un mese, il trasferimento alla base di Cuers-Pierrefeu è deciso.
Partenza da Maubeuge alle 5.30. Tre ore più tardi, il dirigibile sorvola Parigi, poi, Orléans, Lyon; arriva a Cuers nel tardo pomeriggio. Per prudenza, du Plessis preferisce mantenere il dirigibile in aria tutta la notte. La mattina seguente, 12 agosto, alle ore 6, il dirigibile atterra a Cuers ed è parcheggiato nel suo hangar e si sgonfiano i palloncini. Cominciano per Jean du Plessis mesi di lavoro durante i quali, con il suo equipaggio, studierà il dirigibile da cima a fondo per capire il suo funzionamento che i Tedeschi si sono ben guardati dallo spiegargli. L’involucro esterno è cambiato per metà, le vernici protettive sono rifatte e vengono realizzate nuove sistemazioni. Nonostante gravi problemi che gravano sulla sua famiglia, sua moglie Lucy in particolare, Jean du Plessis continua la sua lotta per far volare questo ingombrante veicolo proveniente da oltre Reno. Il 28 luglio 1922, un altro Zeppelin è assegnato al centro di Cuers-Pierrefeu, è il L121 Nordstern, dirigibile commerciale civile denominato “Méditerranée”. Nel giugno-luglio del 1923, i nuovi palloncini arrivano: una volta fatta l’installazione, il rigonfiamento all’idrogeno può cominciare. Una navicella che accoglie dieci passeggeri è installata e fissata alla struttura in duralumin, dietro la gondola di comando».
Le missioni del Dixmude
• Prima missione - 1º e 2 agosto 1923 - Durata 14 ore e 25 minuti. Il Dixmude sorvola Tolone, Nizza, Marsiglia, Aigues-Mortes e ritorna a Cuers.
• Seconda missione - 9 e 10 agosto 1923 - Durata 23 ore e 15 minuti. Sorvolo della Corsica.
• Terza missione - dal 30 Agosto al 2 Settembre 1923 - Durata 50 ore e 20 minuti. Sorvolo dell’Algeria.
• Lunga missione senza scalo nel sud dell’Algeria - dal 25 al 30 settembre 1923. Oran, Alger, Bizerte, Gabès, Sfax, Touggourt, Tozeur, Gafsa, Sousse, Biserta, Tolone, Marsiglia, Parigi, Marsiglia, Cuers.
• Record del mondo di volo senza scalo battuto: 8000 km in 118 ore.
• Dal 17 al 19 ottobre - Durata 44 ore e 25 minuti. Per farsi conoscere dal grande pubblico, il Dixmude sorvola l’ovest della Francia, passa sopra la Bernerie, la casa di famiglia del comandante du Plessis, poi si dirige verso Nantes, Lione, Valence, Marsiglia, Tolone, Giens e Saint-Raphaël.
• Uscita dal 21 al 24 novembre 1923 - Durata 70 ore. Missione di pattuglia con la flotta al largo di Biserta in Nord Africa.
L’ultimo volo
Dopo il viaggio di novembre che ha rischiato di rivelarsi fatale, i danni sono riparati. Il comandante ha effettuato un esame minuzioso del suo dirigibile che ha resistito ed è capace di volare di nuovo. Verso il 10 dicembre, giunge a Cuers l’ordine di preparare la prossima missione che deve condurlo nel cuore del deserto. Attraversare il Mediterraneo durante il periodo invernale, certo, non sarà una passeggiata, ma tutti sono pronti ad affrontare il pericolo. I membri dell’equipaggio sono entusiasti: sorvoleranno regioni sconosciute, vedranno il deserto. Essi sono fiduciosi nel loro comandante che venerano e nel loro dirigibile che conoscono perfettamente. Questa missione li esalta. Partenza da Cuers-Pierrefeu. Il tempo è calmo. Cinquanta persone a bordo: quattro membri dello Stato Maggiore, trentasei uomini d’equipaggio e nove passeggeri. L’itinerario del Dixmude durante i giorni 18, 19 e 20 può essere seguito con precisione, poiché comunica via radio la posizione in cui si trova.
Martedi 18 dicembre • Alle 6.00. «Mollate tutto!». Il Dixmude si innalza nel cielo della Provenza, salutato dal personale della base che ha assistito alla partenza. Rotta sulla costa nordafricana. • Verso le 14, si avvicina alla Tunisia che sorvola senza problemi. Alle 17, passa sopra Biserta. • Alle 22.16. Mentre si avvicina a Gafsa, il Dixmude si informa via radio sul meteo e avvisa del suo arrivo su Ouargla la mattina dopo alle 6, prima di correggere le sue previsioni e riportarle alle 5.
Mercoledì 19 dicembre • Alle 7. Dopo aver sorvolato Tozeur, l’oasi tunisina alle porte del deserto, Touggourt, nel sud dell’Algeria, passa sopra Ouargla. • Verso le 16.30, il Dixmude sorvola In Salah, oasi nel cuore del deserto, 700 km a sud di Ouargla. Un sacco postale viene sganciato, informando le famiglie che tutto va bene(4). In Salah, obiettivo sahariano raggiunto, il Dixmude torna indietro.
Giovedì 20 Dicembre • All’una trenta, sul suo percorso di ritorno, il dirigibile si trova a sud di Ouargla. «In aria, sopra Ouargla, tutto va bene», segnala il comandante in una lettera indirizzata ai suoi. • Alle 7, il Dixmude passa a 100 km a nord di Touggourt, direzione Alger via Bou Saada e Aumale. La stazione di Baraki vicino ad Alger informa du Plessis che una tempesta imperversa sul Mediterraneo, accompagnata da venti violenti antiorari. • Alle 13, il Dixmude che lotta contro il vento, è ad ovest di Bou Saada. Rinuncia a fare strada verso Alger. Cambiamento di rotta: direzione sudovest, poi est. Si eviterà la traversata degli altipiani dell’Aurès e si raggiungerà Cuers passando sopra la Tunisia. Direzione Kairouan, Sousse, il Mediterraneo, la Sicilia. «Abbiamo ancora due giorni di carburante». • Alle 18, il Dixmude si dirige a sud dell’Aurès, dove passa alle 21. • Alle 21.30, regione di Thala in Tunisia. • Alle 22.30, Hadjeb-el-Ayoun.
Venerdì 21 Dicembre • Alle 2.08. «Ritiriamo la nostra antenna per via del temporale». È l’ultimo messaggio del Dixmude. Ma non si sa dove sia.